Memoria dell’acqua

Era quasi Natale, di qualche anno fa, e per una serie di coincidenze, stavo cercando un regalo originale per i miei nipoti; attratta da un’immagine rappresentante un cristallo di neve, almeno così credevo, finii per vedere un video dedicato agli studi sulla memoria dell’acqua del giapponese Masaru Emoto.

Quel video e le sue implicazioni cambiarono il mio modo di vedere il mondo.
Ma facciamo un passo indietro, allora non sapevo nulla delle vibrazioni, non mi ero mai posta certi interrogativi, in realtà presto scoprii che “Niente riposa; tutto si muove, tutto vibra” così recita una delle frasi si che trova dell’antico libro egizio Kybalion: ci dice che nell’universo tutto è VIBRAZIONE. Cosicché vengono alla mente i suoni, la musica, le onde, le frequenze, fino ad arrivare alle sensazioni e persino alle emozioni.

I fisici e la scienza moderna lo hanno confermato: il nucleo della terra vibra con una frequenza di 7,8 Hz. Questa si chiama Frequenza di Schumann, sembra però che attualmente si sia alzata e si aggiri intorno agli 11 Hz, frequenza che attiva l’ortosimpaticotonia che giustifica lo stress globale del nostro pianeta.
L’uomo vibra e vibrano gli animali, gli alberi, le pietre e l’acqua e proprio d’acqua parla Masaru Emoto nei suoi studi.
Noi siamo composti per il 70% da acqua.

L’acqua ha la capacità di mantenere un ricordo delle sostanze con cui viene in contatto ed è influenzata da musica, parole, parole scritte, intenzioni ed inquinamento.
L’acqua è in grado di registrare le vibrazioni di energia estremamente sottile che i giapponesi chiamano HADO, un mondo fatto di energie sottili.

Masaru Emoto ha ideato un processo molto complesso per esaminare al microscopio, poi fotografandoli, i cristalli che si formano durante il congelamento di vari tipi di acqua provenienti da tutto il mondo.
Il cristallo d’acqua è il simbolo, la forma che rende visibili l’influsso di queste informazioni.
I cristalli che appaiono hanno forme diverse, alcuni bellissimi, altri spezzati e altri non assumono alcuna forma, questo dipende dal tipo di acqua studiata.

Facciamo un esempio:
l’operatore fa “ascoltare” all’acqua distillata (priva di informazioni) una sinfonia di Mozart.

La sinfonia è meravigliosa e vibrante, l’operatore ama questa musica e suscita in lui un’emozione di profonda gioia.
L’acqua “sente” le vibrazioni della musica, le vibrazioni di gioia dell’operatore e registra le informazioni sotto forma di frequenze

Poi l’acqua viene congelata ( come dicevamo prima con un sistema molto complesso) e fotografata, ogni goccia d’acqua risponde alle vibrazioni creando una forma.

Successivamente Masaru Emoto ha sottoposto l’acqua distillata a parole positive come amore, gratitudine, grazie, ect.. e a parole negative come stupido, mi fai star male etc.. anche la parola scritta essendo un simbolo visibile, un’onda di forma, quindi carica di vibrazioni e informazioni.

Anche in questo caso i cristalli hanno assunto forme diverse e bellissime (per i pensieri positi) e forme indefinite (per i pensieri negativi).

Questo ci fa sicuramente vedere l’acqua ed il nostro rapporto con essa in maniera differente, come una spugna assorbe i nostri stati emozionali e come uno specchio riflette la magnificenza o il degrado dell’uomo.

Non si esaurisce qui lo studio di Masaru Emoto, infatti ha lavorato anche con acqua di lago, di rubinetto, acqua inquinata di grandi cittò e addirittura con acqua benedetta!

Non solo ciò che facciamo, ma anche ciò che diciamo e pensiamo lascia un segno indelebile su questa terra e su tutti suoi abitanti, animali, vegetali e minerali che siano.

Autore: Chiara Cebrelli architetto e designer

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